venerdì 4 settembre 2009

Vizi e virtù - Abitudini e rituali

Ciao ragazzi!

Siamo ormai arrivati all'ultimo post dedicato ai vizi e alle virtù dei gatti. Parleremo delle abitudini e dei rituali felini. Il brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" e lo potete leggere a pag.57.

"Abitudini e rituali I gatti in particolare, ma tutti gli animali in generale, devono la sopravvivenza della loro specie, della loro comunità e di loro stessi come individui, all'impiego di tutta una serie di comportamenti rituali che si ripetono con regolarità nella vita quotidiana. Alcuni di questi potranno anche divertirvi ma considerate il fatto che per loro sono indispensabili e da prendere assolutamente sul serio. Questi comportamenti e abitudini procurano al micio la sicurezza e l'ordine di cui ha un bisogno vitale, nonché la consapevolezza della sua posizione all'interno dell'ambiente in cui vive. Aiutatelo in questa sua ricerca di sicurezza cercando di osservare e rispettare tutte le abitudini che il micio ha instaurato e che spesso vi riguardano da vicino."

Link:

http://www.micimiao.it/comportamento.htm




giovedì 13 agosto 2009

Vizi e virtù - Sonno e sogni

Ciao ragazzi!

Eccoci con un nuovo post dedicato ai vizi e alle virtù dei gatti. Oggi ci occuperemo di sonno e sogni. Il brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" e lo potete leggere alle pagg.54, 56 e 57.
"Sonno e sogni I gatti trascorrono gran parte del tempo dormendo, e i più recenti studi dimostrano che il loro organismo è attivato a onde. Questo è comprensibile poiché il gatto possiede un istinto da cacciatore, la cui natura richiede altissime prestazioni immediate da scattista e non la resistenza e la durata del maratoneta. Quindi anche se addormentato un gatto è perfettamente in grado di ricevere gli stimoli dell'ambiente esterno e, qualora sia sveglio ma senza stimoli dall'ambiente esterno, esso riduce progressivamente l'attività cerebrale fino al solo mantenimento delle funzioni vitali. Un gatto dorme anche 16 ore su 24 - sebbene frazionate in numerosi periodi di pochi minuti ognuno -, durante le quali attraversa fasi alterne di sonno più o meno profondo: il 70% è sonno leggero, il 30% è sonno profondo. Chi vive con un gatto sa che sogna: è facile notare il movimento delle zampe, delle vibrisse e degli artigli, nonché udire flebili miagolii. Ma anche durante queste fasi il suo sistema nervoso è sempre vigile e attento: a un eventuale segno di pericolo l'animale reagisce svegliandosi istantaneamente. Una caratteristica peculiare del gatto è quella di avere abitudini notturne. Non c'è da stupirsene se pensate che è fondamentalmente un cacciatore, e che le ore più propizie per il successo di questa attività sono quelle immediatamente successive il tramonto o precedenti l'alba. Non sgridate e non reprimete quindi il vostro gatto se di notte gioca o se sta fuori casa fino al mattino, non è soltanto un comportamento assolutamente istintivo ma, in un certo qual modo, il suo stesso ciclo biologico è regolato in tal senso: il livello di cortisolo si alza di notte e si abbassa di giorno, diversamente da quanto accade nell'uomo."

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martedì 11 agosto 2009

Vizi e virtù - Il gatto "sensitivo"

Ciao ragazzi!

Eccoci alla seconda puntata dei post dedicati ai vizi e alle virtù dei nostri amici felini. Oggi parleremo dei gatti "sensitivi"! Il brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" e lo potete leggere alle pagg.53 e 54.

"Il gatto 'sensitivo' Molte persone sono convinte che il gatto abbia delle capacità extrasensoriali. Non siamo in grado di avvalorare o meno questa convinzione, ma di una cosa siamo convinti: come tutti gli animali, ha una percezione delle cose molto più sviluppata della nostra. Essi sono infatti in grado di percepire odori, suoni, vibrazioni, variazioni atmosferiche, di pressione e di luce che noi non riusciremmo mai a individuare. Questo spiega quanto poco di 'soprannaturale' ci sia nelle loro capacità sensoriali: siamo noi che abbiamo perso nei millenni queste formidabili doti di contatto con le vibrazioni naturali e che quindi siamo portati a credere al soprannaturale. Il gatto è in grado di sfruttare al meglio non solo i classici cinque sensi conosciuti ma anche il famoso 'sesto senso', e cioè quella straordinaria abilità intuitiva che va al di là di ogni logica umana, ma che non ha niente a che fare con il misticismo o la magia, cui spesso viene collegata. Chi convive con un gatto avrà certamente potuto apprezzare le sue straordinarie capacità, e chi non ha letto di gatti capaci di reagire in anticipo a eventi particolari come un terremoto (gli animali ne percepiscono le vibrazioni in anticipo rispetto a noi), l'eruzione di un vulcano o anche un semplice temporale, oppure di gatti che hanno ritrovato la strada di casa percorrendo centinaia di chilometri. Tutte queste gesta sono state possibili proprio grazie al corretto utilizzo degli organi di senso e a una memoria straordinaria: un gatto è in grado non solo di rendersi conto delle minime variazioni di energia magnetica terrestre ma anche, per esempio, dello scorrere delle ore grazie all'attenta osservazione dell'inclinazione dei raggi solari sulla superficie terrestre; è poi capace di percepire suoni e vibrazioni debolissime, nonché odori particolari e impercettibili variazioni di umidità nell'atmosfera; per non parlare della sua grandissima abilità di fare tesoro delle esperienze vissute per poi trarne vantaggio al momento opportuno."

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lunedì 29 giugno 2009

Vizi e virtù - L'intelligenza e la curiosità


Cari ragazzi,

eccoci di nuovo con una serie di post, stavolta dedicata ai vizi e alle virtù dei gatti. Le nozioni che riporterò saranno veramente utili: le potrete verificare anche nella realtà e vi aiuteranno a capire alcuni comportamenti felini. Buona lettura!
Il brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" e lo potete leggere alle pagg.50, 51 e 52.

"Il gatto è fondamentalmente diverso dall'uomo, possiede attitudini e comportamenti sociali precisi e va considerato proprio per le sue specificità, senza pretendere o anche soltanto sperare che finisca per assomigliarvi. Per prima cosa ricordate che il gatto domestico è molto intelligente, è curioso, ha ottima memoria, lavora ponendosi sempre obiettivi chiari, e non per il gusto di farlo, e possiede l'istinto del cacciatore.

L'intelligenza Il gatto è un animale capace di assimilare esperienze nuove e diversificate ed è inoltre estremamente consapevole dell'ambiente in cui vive. E' quindi capace di trovare sempre nuove soluzioni per affrontare le diverse situazioni. Ed è infine fondamentalmente un individualista. Da ciò è possibile comprendere quanto sia facile per lui apprendere cose utili per la sua vita pratica semplicemente attraverso l'osservazione del comportamento degli altri individui e facendo tesoro delle esperienze. Non stupitevi quindi se scoprirete che il vostro micio è in grado di aprire una porta azionando una maniglia, suonare il campanello, utilizzare correttamente un ascensore, bere acqua direttamente dal rubinetto, fare pipì nel water, aprire lo sportello del mobile che contiene la pattumiera e altre finezze del genere. E non stupitevi neanche se, nonostante queste sue formidabili doti di apprendimento, ancora non siete riusciti a insegnargli a non farsi le unghie sui braccioli della poltrona o a obbedirvi prontamente quando lo chiamate. Il gatto collabora solo se ne ha voglia e difficilmente punizioni e ricompense possono fargli impressione: così, spesso finge di non riconoscere il suo nome se è occupato in qualcosa che lo assorbe particolarmente, per poi ricordarselo immediatamente all'ora della pappa.

La curiosità Indubbiamente il gatto è molto curioso, essendo così interessato al mondo che lo circonda. E' quindi particolarmente portato a esplorare e conoscere da vicino ogni cosa, alla perenne ricerca di nuove prede, possibili nemici, rifugi comodi e riparati o semplicemente per ispezionare qualsiasi modificazione del suo territorio e di ciò che esso contiene. Potrà facilmente succedere che prenda l'abitudine di stabilirsi periodicamente sulla poltrona del vostro vicino di casa, o che decida di cibarsi delle bistecche che conservate in frigorifero, magari rimanendoci chiuso dentro, e non sarà raro trovarlo raggomitolato dentro la borsa della spesa o intrappolato in un armadio. E' comprensibile quindi come questa sua naturale e formidabile tendenza possa risultare molto pericolosa per la sua incolumità."


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sabato 27 giugno 2009

Gli organi di senso - Vibrisse e organo di Jacobson


Ciao ragazzi!

Eccoci, dunque, all'ultima puntata dei post dedicati agli organi di senso dei gatti. Oggi ci occuperemo delle vibrisse e dell'organo di Jacobson. Il brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" e lo potete leggere alle pagg.30 e 31.

"Vibrisse Con questo termine vengono chiamati i baffi e le sopracciglia del gatto: si tratta di peli grandemente ispessiti e ingrossati, localizzati sulle guance e sul mento, nonché sulla parte terminale delle zampe anteriori. La loro funzione non è ancora del tutto chiara, ma sembra abbiano un ruolo tattile molto importante: nell'oscurità funzionano come delle vere e proprie antenne in grado di localizzare e identificare oggetti che l'animale non è in grado di vedere. Alcuni ritengono inoltre che, abbassate a contatto con il suolo, permettano al gatto di rendersi conto di eventuali ostacoli, facilitandone lo spostamento notturno.

Organo di Jacobson Vi sarà certamente capitato di osservare il vostro gatto atteggiare il muso in una smorfia molto caratteristica provocata dall'arricciamento del labbro. Grazie a questo particolare atteggiamento riesce a mettere in contatto l'organo vomeronasale di Jacobson con particolari sostanze chimiche molto probabilmente connesse alla funzione sessuale. L'organo di Jacobson è in grado di rilevare particolari odori presenti sia nell'aria (sensazioni olfattive) sia, per esempio, nell'urina di un altro gatto (sensazioni gustative). E' grossomodo situato dietro i denti, all'interno della gengiva superiore, ed è collegato alla cavità boccale grazie a un dotto. Gli stimoli sensitivi vengono trasmessi ai centri sessuali del cervello che reagisce di conseguenza."


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venerdì 26 giugno 2009

Gli organi di senso - Naso e lingua


Ciao ragazzi!
Eccoci alla seconda puntata dei post sugli organi di senso felini. Ora parleremo del naso e della lingua, sensi fondamentali per i gatti. Il brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" e lo potete leggere alle pagg.28 e 29.

"Naso Olfatto e gusto hanno un ruolo importantissimo nelle funzioni vitali del gatto, e sono molto più sensibili rispetto a quelli umani (le terminazioni olfattive del gatto possono arrivare a 19 milioni, quelle dell'uomo non superano i 5 milioni). L'olfatto del gatto è sensibile ai composti azotati, il che gli permette di valutare, nell'atto del mangiare, se un determinato cibo è deteriorato o meno.

Lingua In tema di gusti alimentari il gatto ha esigenze più selettive e raffinate di quelle in genere presentate dal cane. La lingua del gatto è interamente ricoperta di papille con funzioni diverse che sono costituite da una sostanza simile a quella degli artigli e che la rendono così caratteristicamente rugosa. Il senso del gusto è tanto più sviluppato quanto più l'animale è giovane: così un gattino nato da pochi giorni avrà un senso del gusto assai elevato che andrà riducendosi man mano che cresce e quindi invecchia. Ciò nonostante il senso del gusto rimane sempre particolarmente sensibile in un soggetto e una sua riduzione, anche temporanea (soprattutto se accompagnata dalla perdita di appetito), è certamente sintomo di malattie legate all'apparato respiratorio o boccale, nonché sintomo di avvelenamento o di altre gravi patologie (in caso consultate quindi immediatamente il veterinario)."


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giovedì 25 giugno 2009

Gli organi di senso - Occhi e orecchie


Ciao ragazzi!
Con questo, inizierà una serie di post che tratterà l'argomento degli organi di senso felini. Dovete sapere che questi organi hanno subìto delle modificazioni nel corso dei secoli proprio a causa della natura da predatori dei gatti. Se vi sembrano un po' strani, quindi, niente paura! E' tutto ok. Questo brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" e lo potete leggere alle pagg.27 e 28.

"Occhi I gatti al buio completo non vedono meglio dell'uomo, ma in condizioni di luce debolissima sono in grado di sfruttare anche il minimo raggio luminoso; cornea, pupilla e cristallino sono più sviluppati che nell'uomo, così la retina (che invece non è, in proporzione, più ampia) può ricevere molta più luce. Poiché il globo oculare ha forma più rotonda e accorciata rispetto a quello dell'uomo l'angolo visivo diventa assai più ampio. Avrete certamente notato come scintillino gli occhi di un gatto (ma anche di altri animali) nell'oscurità, mostrando un caratteristico colore verde brillante: al buio le pupille vengono dilatate al massimo in modo che la luce venga riflessa sul tapetum lucidum, e cioè una particolare struttura, posta sotto la retina, ricca di cristalli riflettenti che fungono da specchio. La visione del gatto è di tipo binoculare, cioè il campo visivo di un occhio si sovrappone parzialmente a quello dell'altro. In tal modo si ottiene un'immagine tridmensionale, essenziale per un animale cacciatore, che riesce a valutare così le distanze che lo separano dalla preda su cui vuole avventarsi. Per molti anni si è ritenuto che i gatti non fossero in grado di percepire i colori, ma vedessero in bianco e nero. I più recenti studi hanno potuto dimostrare il contrario, sebbene non sia ancora del tutto chiaro in che misura.

Orecchie Il gatto deve possedere una buona vista e ovviamente un buon udito. La struttura del padiglione auricolare permette ai felini di distinguere la qualità del suono e la direzione di provenienza, individuando di conseguenza dove si trova la preda da cacciare. Il gatto percepisce suoni di frequenza particolare e tra questi anche minime differenze. La capacità uditiva del gatto inizia a calare dopo i 3 anni di vita e diminuisce progressivamente dopo i 4 e mezzo."


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L'anatomia del gatto - Pelle e pelliccia


Ciao ragazzi!
Siamo ormai arrivati all'ultima puntata dedicata all'anatomia dei mici. In questo post parleremo della pelle e della pelliccia dei gatti. Il brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" e lo potete leggere a pag.26.

"Pelle e pelliccia La pelle del gatto è fornita di molti tipi di ghiandole cutanee, ma sono tre i più importanti: le ghiandole sudoripare non sono diffuse in tutto il corpo ma solo sui cuscinetti delle zampe; le ghiandole apocrine secernono un fluido biancastro e hanno la funzione di trasmettere segnali chimici olfattivi usati per la marcatura del territorio; le ghiandole sebacee, connesse ai follicoli piliferi, producono il grasso che rende il pelo impermeabile all'acqua e all'umidità. Vasta la gamma di colori del pelo che ricopre i gatti domestici, più limitata quella dei gatti selvatici, ma la base rimane la striatura tigrata: tutti i gatti hanno il pelo striato in modo più o meno appariscente La striatura ha una funzione mimetica, e negli esemplari selvatici è più marcata per ovvie ragioni. I colori diversi hanno invece non solo un valore mimetico ma anche di segnale: numerose macchie sul muso accentuano un'espressione aggressiva, macchie sulla punta della coda sono un richiamo della madre ai piccoli e via dicendo. L'ambiente in cui vive condiziona il tipo di pelliccia del gatto: in zone fredde avrà un pelo più folto e viceversa. Il pelo può essee di tre tipi: lungo e superficiale; corto, ruvido e duro; corto, morbido e ricciuto. Le diverse razze mostrano varie combinazioni: per esempio il persiano ha un pelo lunghissimo in superficie e morbido e ricciuto nello strato sottostante (l'insieme rende la pelliccia folta e densa)."


E' necessario prendersi cura del pelo dei gatti! Ecco un link che spiega come:

L'anatomia del gatto - Apparato digerente e taglia


Ciao ragazzi!
Eccoci alla terza puntata dei post sull'anatomia felina. Ora parleremo dell'apparato digerente e della taglia dei gatti. Il brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" e si trova alla pag.24.
"Apparato digerente Il tubo digerente è di lunghezza ridotta se confrontato con quello dell'uomo, del cane o di altri onnivori, a causa della dieta prevalentemente carnivora. Il gatto domestico ha comunque un intestino più lungo di quello di altri felini, probabilmente per il fatto che la sua dieta comprende un numero di alimenti più variato. Grazie a una muscolatura particolarmente specializzata nella zona dell'esofago, per il gatto è possibile rigurgitare facilmente e volontariamente il cibo che gli risulta di difficile digestione o sgradito. Questa capacità viene spesso utilizzata dalla madre per nutrire i piccoli.

Taglia Contrariamente ai cani, forme e razze dei gatti sono di dimensioni abbastanza simili. I tipi base sono tre:
  • Gatto robusto, con corporatura tozza, zampe corte e grosse, spalle e fianchi larghi, testa corta e rotonda;

  • Gatto muscoloso, con zampe di media lunghezza, spalle e fianchi normali, testa di media lunghezza con struttura in parte arrotondata;

  • Gatto snello, che presenta zampe lunghe e magre, fianchi e spalle stretti e il muso leggermente con forma a cuneo.

Il peso di un gatto domestico può andare, di media, dai 2,5 ai 5,5 kg e la differenza con i gatti selvatici è notevole, se pensate che quelli asiatici per esempio non superano 1,25 kg."


Link:

http://www.gattomania.it/apparato_digerente.htm



L'anatomia del gatto - Cervello e arti


Ciao ragazzi!
Ecco la seconda puntata dei post dedicati all'anatomia felina: adesso parleremo del cervello e degli arti. Questo brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" e lo potete leggere alle pagg.22 e 23.

"Cervello Come ogni buon cacciatore, il gatto ha sviluppato le parti del cervello che vengono associate in particolare alle funzioni sensitive. Più semplice lo sviluppo dei lobi frontali (considerati strettamente legati all'intelligenza) rispetto all'uomo e agli altri primati. L'intelligenza di solito si misura rapportando la lunghezza della colonna vertebrale al peso del cervello, per indicare quanto il corpo possa essere controllato da quest'ultimo: nell'uomo il rapporto è di 50:1, nella scimmia è di 15:1, nel gatto di 4:1. Questa semplificazione tipica dell'approccio evoluzionistico ci sembra riduttiva in quanto l'esperienza ci ha dimostrato quanto possa dimostrasi acuta l'intelligenza di un felino, al di là delle dimensioni del suo cervello. E' comunque un fatto che molti aspetti dei processi cognitivi (non solo dei gatti ma di tutti gli animali) restano ancora completamente inesplorati e confermano l'ipotesi secondo la quale essi potrebbero possedere capacità mentali più complesse di quelle che gli studiosi del comportamento animale sono stati finora in grado di misurare.

Arti Le ossa delle zampe sono simili a quelle dell'uomo e, come per quasi tutti i mammiferi, la lunghezza dei vari segmenti della zampa decresce con l'aumentare della loro distanza dal tronco, così il femore è più lungo della tibia la quale è più lunga del piede. Essendo un predatore adatto all'inseguimento e quindi alla corsa, il gatto ha i piedi che si allungano mentre, al contrario, le ossa vicine al tronco si accorciano. Il gatto è animale digitigrado (il peso del corpo viene sostenuto soltanto dall'estremità delle dita), a differenza di molti altri carnivori che sono invece plantigradi (il peso del corpo viene sopportato da diversi gruppi di ossa quali per esempio falangi e metacarpo). Le ossa del piede del gatto possono sopportare sia le forze dovute all'accelerazione in corsa, sia quelle causate dall'impatto con il suolo dopo un salto; questo anche grazie ai legamenti particolarmente robusti. Il piede del gatto è inoltre fornito di uno strato di tessuto cutaneo duro e resistente che ricopre il cuscinetto connettivo. Questo gli permette di assorbire i colpi e rende le dita particolarmente compatte, consentendogli, per esempio, una frenata brusca durante la corsa. Il cuscinetto carpale è presente esclusivamente negli arti anteriori, in posizione arretrata rispetto agli altri cuscinetti della zampa; sembra abbia la sola funzione di slittare dopo un balzo o un salto, visto che questo particolare cuscinetto non è mai a contatto con il suolo durante tutti gli altri movimenti del gatto."


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L'anatomia del gatto - Scheletro e bocca


Ciao ragazzi!
Ora dedicherò una serie di post (comincerà da questo) che parleranno dell'anatomia dei gatti (credo sia fondamentale conoscere come sono fatti anche...dall'interno). Il post di oggi si occupa dello scheletro e della bocca. Il brano è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra" ed è alle pagg.18, 19 e 20.

"Scheletro Lo scheletro del gatto, portamento e dimensioni a parte, ha parecchie somiglianze con quello dell'uomo. Una differenza è costituita dalla colonna vertebrale che nel gatto comprende più vertebre a causa della coda. Le articolazioni intervertebrali sono meno rigide di quelle dell'uomo e quindi la spina dorsale è più flessibile: è grazie a ciò che il gatto passa attraverso i varchi più angusti e stretti ed è in grado di inarcare il dorso in quel modo così caratteristico. Il gatto è inoltre privo di clavicola, o meglio ne possiede un frammento ridotto nascosto tra i pettorali. Una clavicola normale, infatti, finirebbe per allargare il torace, non consentendogli di superare le strettoie appena citate, e limiterebbe inoltre di molto la lunghezza del passo, riducendo lo scatto e la velocità nella corsa che lo rendono un predatore così formidabile. Per questa caratteristica le zampe del gatto non possono eseguire i movimenti laterali (che del resto nel corso dell'evoluzione si sono rivelati superflui alla sua sopravvivenza). La testa è quella tipica dell'animale predatore, con bocca larga e possente, occhi capaci di scrutare l'oscurità e orecchie assai efficienti.

Bocca Il gatto ha 30 denti, 16 collocati nella mascella e 14 nella mandibola. La loro funzione è quella di uccidere la preda e triturare la carne per potersi alimentare. I denti sono costituiti da smalto e dentina come quelli umani ma da questi differiscono sia per la forma sia per la funzione relativa al tipo di dieta, basata essenzialmente sulla carne. La dentatura ha canini sviluppati e molari taglienti, usati non per masticare ma unicamente per triturare. Esistono poi i denti chiamati ferini (l'ultimo premolare della mascella e il primo molare della mandibola) che si caratterizzano per una forma di tipo piramidale, con i margini taglienti, e che hanno la funzione specifica di lacerare la carne. Le gengive sono fornite di recettori nervosi che consentono al gatto di capire esattamente il punto migliore per affondare sul collo della vittima il morso fatale. La lingua è flessibile e lunga, fornita di papille filiformi ruvide e incurvate all'indietro, localizzate nella parte centrale; queste papille si rivelano di particolare utilità nella pulizia del mantello e vengono usate come una vera e propria raspa nella pulizia delle ossa delle prede. Vi sono papille gustative fungiformi, localizzate principalmente sulla punta e sui lati della lingua, e papille sensitive circumvallate alla base della lingua. Quando un gatto beve, la sua lingua viene utilizzata per raccogliere l'acqua come un vero e proprio "mestolo" incurvato all'indietro, a differenza di quanto fanno i cani che tengono la lingua incurvata in avanti. La conformazione del cranio ha permesso lo sviluppo dei muscoli della mandibola e del collo e la formazione di archi ossei rinforzati laddove si verificano forze di trazione relative all'azione di mordere."


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Le origini

Ciao, ragazzi!
Oggi parleremo delle origini dei gatti: credo che sia il modo migliore per imparare a conoscerli. Il testo che state per leggere è tratto dal libro "GATTI", pubblicato dalla "GIUNTI Demetra".
Il brano si trova a pag.14.
" Il gatto e il cane hanno avuto entrambi origine da un antenato comune, appartenente al gruppo dei Miciadi, piccoli carnivori comparsi sulla Terra circa 60 milioni di anni fa. Da essi, 20 milioni di anni dopo, si divisero il gruppo degli Aleuroidi (antenati dei gatti domestici) e quello degli Arctoidi (antenati dei cani). Gli Aleuroidi, a loro volta, diedero origine a tre generi di animali: il genere cui appartiene il ghepardo (Acinonyx), quello cui appartengono grandi felini come leoni e tigri (Panthera) e, infine, il genere proprio dei piccoli felini come appunto il gatto domestico (Felis). Quest'ultima specie ebbe dunque origine nel tardo Cretaceo, sebbene i primi veri felini abbiano fatto la loro prima apparizione "soltanto" 12 milioni di anni fa, all'inizio del Pliocene. Il gatto selvatico di oggi ha avuto come antenato direttoil gatto selvatico di Martelli, estinto ala metà del Pliocene: da esso si sono sviluppate tre forme: il gatto selvatico comune, quello africano e quello asiatico del deserto. Da queste ultime due sembra abbia avuto origine il gatto domestico attuale."

mercoledì 24 giugno 2009

Una veloce presentazione

Cari ragazzi e care ragazze,
questo blog non ha la pretesa di insegnarvi qualcosa, né quella di esservi utile, ma solo quella di farvi incuriosire e, forse, divertire un po'. Ho deciso di pubblicare il mio primo blog perchè credo sia bello far conoscere al mondo le mie passioni e le mie convinzioni, anche se so che molti non saranno d'accordo con me. Io accetto critiche da chiunque, basta che siano costruttive.
Il blog parla del mondo dei gatti, dei loro segreti, delle loro abitudini. Vi garantisco che tutte le informazioni che pubblicherò saranno molto affidabili: ogni post sarà dedicato a una particolare tematica del mondo felino, inserirò link che potranno rimandarvi a siti utili e, molto spesso, copierò parti di libri che parlano dei mici.
Spero che mi seguirete in tanti e, anche se non sarà così, dentro di me io saprò che ho fatto qualcosa per diffondere notizie e curiosità sui gatti. Grazie per l'attenzione.